Il Forte Albrecht

 

IL FORTE ALBRECHT

All’interno del Parco è custodito Forte Albrecht: Forte Parona, originariamente chiamato Werk Erzherzog Albrecht, è una fortificazione posta a nord-ovest di Verona, parte del complesso sistema difensivo cittadino e più in particolare del secondo campo trincerato di pianura, messo in opera tra 1859 e 1866. La struttura fortificata fu realizzata tra 1859 e 1860 e i lavori furono diretti dall’Imperiale Regio Uffcio delle Fortificazioni di Verona. La struttura fu colpita da un bombardamento aereo alleato nel 1944, verso la fine della seconda guerra mondiale, che causò l'esplosione dei depositi di esplosivi ivi contenuti, riducendolo in completa rovina. Rimangono quindi solo i resti del terrapieno e del fossato, completamente invasi dalla vegetazione.

Dopo la devastazione delle mura eseguita dai francesi di Napoleone (1801), le fortificazioni di Verona sono restaurate in Epoca absburgica (1814-1866), per iniziativa del Feldmaresciallo Radetzky e secondo i disegni di Franz von Scholl. I lavori, iniziati nel 1833, procedono per ulteriori fasi tecnologiche dettate dal progresso balistico delle artiglierie e da fattori geopolitici: nel 1848-1850 (Linea dei Forti distaccati del I Campo trincerato); nel 1859-1861 (Linea dei Forti distaccati del II Campo trincerato); nel 1866 completamento della linea avanzata con forti semipermanenti. La città atesina diviene il centro nevralgico del leggendario Quadrilatero delle Piazzeforti (Verona, Peschiera, Legnago, Mantova), soprattutto dopo la perdita del territorio lombardo nel 1859.

Nella lunga sequenza storica di quasi 20 secoli, Verona si distingue nel primato tecnico e artistico dell'architettura militare. Ancora oggi, come in un atlante dal vivo, nelle sue fortificazioni possiamo riconoscere le più originali testimonianze storiche di un'arte estinta. Il Forte Albrecht viene costruito nel terzo periodo edificatorio absburgico (1859-1860): in quest'opera di singolare bellezza d'impianto per la simmetrica disposizione ottagonale, si ravvisa un modello compiuto di forte poligonale in sito pianeggiante, cardine terminale presso la riva fluviale, al quale sono assegnate molteplici funzioni di combattimento nello schieramento fortificatorio avanzato di riva destra dell'Adige.

 

Lambita del sinuoso corso fluviale, si riconosce la selva del Mantego (Mantico), con l'originario insediamento rurae sulla destra d'Adige, a Nord-Ovest di Verona, ancora cinta dalle turrite mura scaligere. Nel bosco, durante il Medioevo solo in minima parte convertito alla coltivazione, crescevano salici, pioppi, ontani, aceri, querce famie, tigli, olmi, faggi, frassini, cerri e carpini. Particolare della Carta dell'Almagià, 1440 circa (ASVe).

 

Progetto di recupero del forte con ricostruzione 3D del Planivolumetrico,

 

Ricostruzione 3D con inserimento del Forte nel contesto originale.

 

Veduta interna del Forte Albrecht: si distingue la nicchia casamattata per il pozzo, al piano
del piazzale. Risalta la complessità geometrica delle opere di terra che formano il ramparo,
con le traverse dotate di riservette casamattate per le polveri, di uso giornaliero. Sullo
sfondo, verso Parona, si nota il ponte ferroviario sull'adige.
Foto di Moritz Lotze, 1866 (KAW)

 

Immagine satellitare di dove si trova attualmente inserito il Forte Arbeicht nel contesto del Parco Ottocento

 

Opere Murarie ed Opere di Terra

 

Opere Murarie ed Opere di Terra

 

Vista dall'alto del Forte Arbeicht fotoinserito nel contesto